La memoria: quanta ne abbiamo e dove sta?

12 Settembre, 2020
sapere come il cervello funziona è alla base per sviluppare la memoria

Foto di ElisaRiva da Pixabay 

Apri la mente a quel ch’io ti paleso e fermalvi entro;

che non fa scienza, senza lo ritenere, avere inteso.

Paradiso, V, 41-42

La memoria e Dante

Incredibile, persino Dante ha scritto sulla memoria. Per forza, a quell’epoca non esisteva lo smartphone a ricordarti tutto quello che dovevi fare nella giornata.

Perchè non sfruttiamo questo passo di Dante per aprire tutti gli articoli sulla memoria? Ottima idea possiamo fare senza dubbio così.

Bene, a questo punto prendi i pennarelli, la carta ed iniziamo a buttare giù l mappa mentale sull’anatomia della memoria.

Il primo tassello della memoria

Allora, qual è il primo tassello della memoria? Il cervello ovviamente. OK e quanto sarà mai grande un cervello umano? Prendi i tuoi 2 pugni e uniscili: ecco quanto sono grande. Pensavi di più eh? 

Di cosa sono composto principalmente? Acqua, giusto. Ecco perchè sono gelatinoso.

Bene, andiamo un po’ più nel dettaglio anatomico ora: di quante parti fondamentali sono composto, come si chiamano e a cosa assolvono?

Il tronco encefalico

Foto di RegalShave da Pixabay

Dunque, il tema principale era un albero, una quercia secolare carica di ghiande, con una chioma folta e rigogliosa, di un bel verde scuro. La cosa impressionante della quercia è il suo TRONCO enorme. 

Quindi il TRONCO ENCEFALICO è la prima parte del cervello ed è il raccoglitore di tutte le terminazioni nervose del corpo che portano ovviamente alla centrale di comando. Difatti devi per caso ricordarti di respirare la notte? Certo che no, ci pensa il mio tronco encefalico. Ti devi ricordare di digerire o mantenere la temperatura corporea entro i 37°? Ancora no, ci pensa il tronco. Assolve quindi a tutte le funzioni automatiche.

Il cervelletto

Arrampicandomi lungo il tronco della quercia vedo un LETTO appeso ad un ramo con un tizio che ci dorme dentro come se nulla fosse.

Letto quindi? Il CERVEL-LETTO è la seconda parte del cervello.

Cosa possiamo dire in proposito?

Beh il cervelletto sembra ospiti l’80% dei neuroni perchè è quello che consente a Cristiano Ronaldo di segnare con una rovesciata al volo, a te di camminare o suonare la chitarra o andare in bicicletta, sciare, ecc. Insomma tutta la memoria detta procedurale.

I lobi

Arrivato circa a metà altezza noto, appese ad un ramo, due orecchie con degli enormi lobi. Il continuo sfregamento delle mie mani sulla corteccia per via della scalata mi provoca fastidio e difatti, guardandomi le mani, vedo che sono piene di CALLI…

Dunque il cervello è diviso in 2 parti dette LOBI. Gli studi hanno confermato che in base all’attività che il cervello svolge, un lobo può essere maggiormente sollecitato rispetto all’altro.

Bene Davide, e quali sarebbero queste attività?

Per esempio il lobo destro è associato al ritmo, al colore, all’immaginazione, la fantasia. Il sinistro al calcolo, la matematica, il pensiero analitico, la logica.

I calli cosa c’entrano allora?

C’entrano perchè ciò che mette in comunicazione i due lobi è detto CORPO CALLOSO.

Il sistema limbico

Mentre osservo le due orecchie noto che delle formiche camminano sul ramo e per entrare nel loro nido, all’interno del tronco, hanno un passaggio a livello che superano facendo il LIMBO… Quindi la successiva parte è il SISTEMA LIMBICO.

Una delle tue parti più antiche ed è quella con la quale mi fai provare paura, felicità, eccitazione, tristezza, amore e tutte le loro conseguenze fisiche come accelerazione del battito. In generale governa tutta la sfera emotiva.

Bene, ma ti ricordi cosa c’era nel nido delle formiche?

Certo che mi ricordo: la stanza reale della regina con il suo TALAMO ricavato dal guscio di una MANDORLA e che lei divide con un CAVALLUCCIO MARINO.

Ok, quindi?

Quindi il sistema limbico ha tre componenti fondamentali: il talamo, l’ippocampo e l’amigdala (che in greco vuol dire mandorla). Quando ad esempio proviamo paura, lo stimolo rimpalla dal talamo all’amigdala fino a scatenare la nota sensazione. In particolare l’ippocampo sembra giochi un ruolo cruciale nella memoria e nella costruzione dei ricordi agganciandoli alle emozioni.

La corteccia

Chiaramente un albero non è tale senza una CORTECCIA.

La corteccia cerebrale è l’ultima parte, la più recente dal punto di vista evoluzionistico ed è un tovagliolo spesso 3 mm che avvolge completamente tutti i lobi. Per intenderci è quella cosa accartocciata che vediamo in ogni rappresentazione del cervello. Perchè è così?

Perchè la natura ha capito che doveva darcene di più ma visto che lo spazio nella scatola cranica è limitato, si è optato per l’accartocciamento.

La corteccia, soprattutto la parte prefrontale (dove sta la tua fronte) è ciò che ci rende umani: sottende a tutte le funzioni più “alte” come il linguaggio, il pensiero, l’associazione di idee, la progettazione e più si va verso forme di vita meno evolute più diminuisce.

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U

AHA!

La parte fondamentale per la memoria è ovviamente il cervello che è costituito da:

  • 2 lobi, destro e sinistro
  • Il tronco encefalico
  • Il cervelletto
  • Il sistema limbico composto da Talamo, Ippocampo e Amigdala
  • La corteccia

La memoria e la storiella

Perchè giunti a questo punto non chiedi ai lettori di ripercorrere mentalmente la storiella sull’albero? Potrebbero provare a riviverla come se fossero stati loro a scalare il tronco, a vedere il letto con il tizio addormentato, i lobi, le formiche. Sarebbe un buon esercizio per iniziare ad entrare in una delle tecniche fondamentali di memorizzazione.

Si, mi sa che farò proprio così, buona idea. Vale la pena però dire che poi entreremo nel dettaglio di tutte le varie tecniche in un articolo dedicato. Questo serve solo per dare le basi su come tu funzioni. Senza sapere quello non si può capire come memorizzare.

U

AHA!

Crearsi mentalmente una storiella simpatica che contenga gli elementi da memorizzare sembra aiuti il cervello a mandare a memoria

Le fondamenta della memoria: il neurone

Cosa è il NEURONE?

Il mattone principale che compone il cervello.

Bene. E quanti ne abbiamo?

Circa 100 miliardi che comunicano tra loro costruendo una vera e propria rete.

E come avviene la comunicazione tra i neuroni?

Facile, funzionano come le pistole ad acqua solo che sparano sostanze chimiche dette neurotrasmettitori. Il punto dove i messaggi sono scambiati tra un neurone e l’altro si chiama Sinapsi ed il neurotrasmettitore può fare 2 cose: dire al neurone ricevente di passare avanti l’informazione oppure che la catena si può interrompere.

Quanta memoria abbiamo?

Potendo contare quindi su circa 100 miliardi di neuroni capisci che le possibili combinazioni di collegamento per formare una vera e propria rete sono praticamente infinite.

Sai cosa significa questo Davide (enfatizza anche questo passaggio nell’articolo perchè è cruciale)? Certo che lo so: significa che la memoria, per nostra fortuna, NON è come un hard disk, soggetto ad un limite fisico di immagazzinamento.

Esatto, e quindi? Quindi la memoria è INFINITA e più ricordiamo, più concetti nuovi possiamo imparare e più potremo ricordare in un circolo virtuoso infinito. Va solo saputo come fare e lo vedremo negli articoli successivi.

U

AHA!

Non si corre il rischio di esaurire la memoria perchè non funziona come un hard disk e non ha uno spazio limitato. 

Dove sta la memoria?

Quindi Davide, dove stanno i ricordi? Esiste un neurone in cui il ricordo può essere immagazzinato?

I ricordi non si trovano in un solo neurone ma in tanti, sparsi e in varie aree del cervello.

Quali aree?

Ogni volta che facciamo una nuova esperienza, viene attivata una catena di neuroni che si estende in varie aree del cervello. Quanti più sensi sono coinvolti, quanto più forti le emozioni provate, tanto più lunga sarà la catena e tante più aree cerebrali saranno impattate e tanto più facilemnte ricorderemo.

I sensi giocano un ruolo fondamentale nella costruzione dei ricordi. Come dimenticare il film che ci spaventò a morte o ci fece piangere dalle risate, o il piatto che ci piacque così tanto?

U

AHA!

Quando facciamo una nuova esperienza, si attiva una catena di neuroni che coinvolge varie aree del nostro cervello. La catena rimane lì formata così, se faremo di nuovo quella stessa esperienza, non dovrà formarsi di nuovo e il messaggio fluirà più rapidamente. Se non proveremo più quell’esperienza la catena si scioglierà.

Che il viaggio inizi

La mappa è chiusa, non resta che scrivere l’articolo. Ehi, perchè non fai raccontare a me in prima persona come funziono? Non sarebbe la prima volta che lasci la scena ai protagonisti della storia.

Bellissima idea. Racconterai tu allora.

Un’ultima cosa: quali messaggi vogliamo restino impressi a chi leggerà questo articolo?

  • Che devono iniziare a mettere in discussione quello che “credono” di sapere su come funzioni il loro cervello e la memoria.
  • Ho uno spazio infinito e quindi non devono temere di utilizzarmi anche perchè in natura, tutto ciò che è inutilizzato è anche inutile e quindi lo si perde
  • Ricordare tutto quello che si vuole è possibile e SERVE, perchè studiare senza ricordare è aver buttato un bene preziosissimo: il tempo.

Ma soprattutto, che non esiste una cattiva memoria, ma solo una memoria incompresa o poco allenata.

Preparati quindi a scoprirne delle belle e a sbloccare il potenziale nascosto nella tua testa. Fino a quel momento… RESTA CURIOSO

Davide

BIBLIO

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Clicca sul bottone qui sotto e visualizza la mappa mentale di riepilogo dell’intero articolo. Ti basta cliccare con il tasto destro sull’immagine e salvarla dove vuoi così da fissare i concetti in memoria più facilmente ed averla sempre a portata di mano… NON SI SA MAIwink

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