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Se hai già letto l’articolo sulla relatività ristretta di Einstein, sai che tempo e spazio sono tutt’altro che assoluti e fissi, ma variano in base a quanto si va veloci.
Un tizio che vada molto veloce, vedrà lo spazio che sta coprendo accorciarsi ed il suo orologio scorrerà più lentamentente, rispetto ad un altro tizio che sta fermo. Insomma, più si va veloci e più lo spazio si accorcia ed il tempo rallenta.
Ma ci dobbiamo credere solo perchè “lo ha detto Einstein”, oppure abbiamo delle prove che gli diano ragione?
Certo che si che le abbiamo, eccole qui di seguito alcune delle principali.
Hafele e Keating, nel 1971, decisero di provare che la reltaività ristretta di Einstein fosse corretta ed architettarono un esperimento molto semplice: presero due orologi atomici molto precisi e sincronizzati alla perfezione.
Misero un orologio su un aereo e lasciarono l’altro a terra. L’aereo volò per poi atterrare dopo un certo tempo. Quando confrontarono gli orari dei due orologi, inizialmente sincronizzati, verificarono che quello che era rimasto a terra ora andava più avanti di quello che era stato in viaggio sull’aereo. Lo scarto era minuscolo ma c’era.
La velocità elevata dell’aereo aveva fatto rallentare l’orologio, proprio come Einstein aveva predetto.


I muoni sono delle particelle che si formano nell’atmosfera quando i raggi cosmici colpiscono le molecole d’aria. Vivono pochissimo, circa 2 microsecondi, e viaggiano al 99% della velocità della luce. Pur essendo così veloci, vivendo solo 2 microsecondi, riescono a coprire solo 600/700 metri prima di decadere. Poichè si generano a 5/10 km di altezza dal suolo, ci si aspetterebbe di non registrarne nemmeno uno che riesca ad arrivare a terra.
Eppure è una pioggia costante. Come è possibile? Perchè viaggiando così veloci, dal loro punto di vista, lo spazio tra l’atmosfera ed il suolo si accorcia così tanto che riescono tranquillamente a percorrerlo prima di decadere.
Di nuovo Einstein aveva ragione.
Queste sono solo alcune delle prove che sono state fatte per avere conferma sperimentale della correttezza della relatività ristretta. La cosa sconvolgente è che fu teorizzata decine di anni prima che si potesse arrivare a poterne trovare conferma sperimentale.
Detto questo non esitare a scriverci nei commenti e condividi sui social se ti è piaciuta questa nostra S.C.R.I.P.TA.
VERBA VOLANT, S.C.R.I.P.TA. MA(YO)NENT
Bene ragazzi,
un altro piccolo passo nella comprensione della teoria della relatività.
Einstein Genio assoluto.
Grazie e avanti così.
Ciao Gino,
indubbiamente un genio incredibile. Ma non abbiamo nemmeno iniziato a scalfire la superficie di quella che è stata la rivoluzione della fisica dei primi del 900.
A molto presto,
Davide.