Foto di Arek Socha da Pixabay
Una visita nella cellula
Signori forza! Siamo in partenza, salilre in carrozza! Prossima meta il quadricipite. SI PARTE!
Signori e segnore benvenuti sul Cellular Express, vi invitiamo a mantenere le cinture allacciate mentre vi accompagniamo nella visita guidata del reattore nucleare del corpo umano: la cellula.
Io sono Doug, presiedo uno di questi impianti e sarò la vostra guida per oggi.
Mentre siamo in viaggio per raggiugnere la cellula potete osservare la grande austrada in cui ci siamo da poco immessi: l’arteria femorale. Percorrendola arriveremo alla meta molto rapidamente. In questo momento siamo quasi a metà coscia.
A breve prenderemo l’uscita e l’impianto sarà subito vicino.
La planimetria della cellula
Signori e Signore vi preghiamo di scendere, siamo arrivati a destinazione.
Ci troviamo davanti all’ingresso principale della cellula. Come potete vedere stanno entrando molti TIR. Trasportano un carico speciale ed indispensabile per il funzionamento dell’impianto: il glucosio.
Il ritmo in cui arrivano i TIR per scaricare non è sempre lo stesso, ma dipende dall’energia da produrre. Quando l’organismo è a riposo o in attività blande per le quali non serve molta energia non ne arrivano moltissimi, ma durante o dopo attività intensa, qui è l’ora di punta.
Ora avviciniamoci all’ingresso e prima di entrare passate dal gabbiotto per ritirare la planimentria della cellula così avrete dei punti di riferimento durante la visita.
Il piazzale della cellula: lo scarico
Bene signori e signore, eccoci entrati nella cellula e questo è il primo locale che visiteremo: il citoplasma.
Come potete vedere, si tratta di un grande piazzale dove i TIR stanno scaricando il glucosio che i nostri addetti portano poi nella raffineria.
Noi funzioniamo a glucosio, questa è la nostra materia prima che utilizziamo per produrre l’energia necessaria al corpo.
Potete vedere che mentre i TIR sono intenti allo scarico, degli addetti stanno già procedendo al trasporto del glucosio nella raffineria che è quindi la nostra successiva tappa.
La raffineria è quel locale che vedete in fondo al piazzale del citoplasma. Adesso ci entreremo così da vedere i chimici che vi lavorano dentro. Prima però assicuratevi di passare dal gabbiotto a ritirare le maschere ad ossigeno. In raffineria si lavora in maniera anaerobica, senza ossigeno.
La raffineria della cellula: il citoplasma
Eccoci qui! Mentre gli operatori del piazzale continuano a trasposrtare qui dentro il glucosio, i nostri chimici altamente specializzati lo lavorano con il processo di glicolisi.
Tramite questo processo raffiniamo sempre di più il glucosio fino a farlo diventare PIRUVATO. Questo prodotto ultimo è quello che noi utilizziamo per la produzione di molta energia.
Il piruvato prodotto dai nostri chimici viene depositato nel locale tecnico dove i nostri trasportatori lo prelevano per portarlo alla tappa successiva: il reattore. Lì verrà definitivamente utilizzato per produrre molta energia.
Il reattore della cellula: il mitocondrio
E siamo arrivati nel nostro reattore. Qui l’ossigeno è necessario per convertire il piruvato in energia, a differenza della glicolisi nella raffineria che avviene senza ossigeno.
Potete vedere in questo momento il Sig. Krebs intento a lavorare il piruvato per trasformarlo in energia che mette personalmente in quelle batterie con scritto sopra ATP.
La lavorazione non è affatto banale ed il sigon Krebs nonostante sia altamente specializzato ed esperto, ha comunque bisogno del suo tempo e non si può mettergli fretta.
Convertire il piruvato in energia è un processo molto piú lento di quello della glicolisi (glucosio in piruvato, raffineria).
Il magazzino del glicogeno
Bene signori e signore, lasciamo lavorare in pace il signor Krebs e spostiamoci nell’ultimo locale della cellula, il magazzino.
Questo locale lo abbiamo costruito per fare fronte ad eventuali (non si sa mai) circostanze di emergenza. Se dovessimo aver bisogno di generare un quantitativo enorme di energia, più del glucosio che ci arriva con i TIR, allora andiamo ad attingere dal magazzino.
Come potete vedere è bello grande ed in questo momento è pieno. La sostanza che contiene si chiama glicogeno. Potremmo dire che il glicogeno sta al glucosio come il petrolio sta alla benzina.
In circostanze di necessità, se abbiamo bisogno di parecchio glucosio per produrre molta energia, andiamo a prendere tutto il glicogeno immagazzinato fino al suo esaurimento e lo mandiamo in raffineria dove viene prima convertito in glucosio e poi in piruvato.
Mumble
“Guida mi scusi, ma se il signor Krebs è comunque lento a produrre energia, a cosa vi serve produrre tutto questo glucosio?”
Vero, il signor Krebs è il nostro collo di bottiglia. Quando serve molta energia, svuotiamo il magazzino ed acceleriamo al massimo la raffineria che comincia ad ammassare alle porte del signor Krebs, nel reattore, pile enormi di piruvato.
Il signor Krebs fa fatica a smaltirlo e quindi abbiamo ideato un sistema per evitare che rimanga sommerso da una montagna di piruvato: prendiamo tutto il piruvato ammassato e lo convertiamo in acido lattico così da poterlo mandare giù per le tubature dirette al fegato.
Lì viene riconvertito in glucosio e ci viene rispedito indietro. Se abbiamo ancora bisogno di produrre molta energia lo rimandiamo in raffineria altrimenti lo riconvertiamo in glicogeno e iniziamo a ripristinare le scorte in magazzino.
Il grasso parte dalla cellula
Vogliamo mostrarvi ora, signori e signore, una procedura di sicurezza che abbiamo messo in piedi per fare fronte ad una circostanza particolare.
Immaginiamo il corpo in completo riposo. Non c’è bisogno di molta energia visto che non sta sostenendo nessuno sforzo.
Anche la cellula dunque è a mezzo servizio: il magazzino del glicogeno è bello pieno, la raffineria della glicolisi lavora il minimo indispensabile ed altrettanto il signor Krebs nel reattore.
Il problema che ci si presenta è che, pur essendo il corpo a riposo, nella cellula continua ad arrivare glucosio dalla digestione del cibo. La domanda è: se non possiamo immagazzinare questo glucosio nel magazzino del glicogeno che è pieno e nemmeno mandarlo in raffineria per produrre energia che ora non serve, dove lo mettiamo?
Non lo possiamo tenere nella cellula perchè non sapremmo che farci e si accumulerebbe inutilizzato. Allora abbiamo pensato di convertirlo in grasso e conservarlo come tale per eventuali tempi di magra.
Fine della visita
Come avete potuto vedere, signori e signore, la cellula non è poi così diversa da un impianto di produzione energetica del mondo esterno: materia prima, raffinamento, conversione in energia.
Perfino il grasso, la panza, è un abile meccanismo di sicurezza con il quale la cellula archivia il glucosio in eccesso che non può più mettere da nessuna parte.
Ecco perchè fare attività fisica può, in parte, aiutare a dimagrire: consumando molta energia, si svuotano le riserve di glicogeno che vanno però rimpinguate. Quando il glucosio entrerà nella cellula, verrà portato in magazzino, ora vuoto, e non convertito in grasso.
Come consumare allora tanta energia con l’attività fisica? Lo scopriamo tra un mese…
Davide
BIBLIO
- ATP & Respiration [EN – Youtube]
- Cell Energy and Cell Functions [EN – Nature]
- Body by Science [EN – Doug McGuff]
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Grandi ragazzi,
altro articolo molto interessante con paragoni semplici, efficaci e di facile comprensione.
Oltre a restare curiosi …… camminate gente, camminate!!!!!!!!!
Ciao Gino, assolutamente si: mens sana in corpore sano
E finalmente ho capito bene la cellula e il suo funzionamento. Grazie! Spiegarla tramite una guida e come un impianto di produzione energetica è stato geniale! Alla prossima