L’impatto del fonografo
Avete mai provato a vedere un film, una puntata di una serie tv o a fare un viaggio senza la musica? Ci avete mai pensato? “Il Gladiatore” senza la colonna sonora di Hans Zimmer, oppure Titanic senza la canzone di Céline Dion. A meno che dietro non ci sia un ricordo impresso nella vostra mente o un’emozione scatenata dall’immagine stessa, tutto ciò che vedreste apparirebbe piatto, senza poesia, praticamente privo di emozione.
Al contrario, immaginate che una colonna sonora accompagni la vostra vita, ogni istante assumerebbe un sapore totalmente nuovo e unico, verrebbe vivificato e amplificato.
Tutte le emozioni che vi affiorano oggi ascoltando Spotify o vedendo una serie tv sono parte della vostra vita quotidiana. Bene. Prima dell’invenzione di cui parliamo oggi tutto questo non era nemmeno immaginabile.
Bisogna fare un salto temporale, breve, ma comunque significativo e tornare al 1877, nel laboratorio di uno dei più determinanti e geniali inventori/imprenditori che sono mai esistiti nella storia dell’uomo, uno studioso in grado di cambiare profondamente la vita di tutti coloro che sono venuti dopo di lui.
L’invenzione del fonografo
Siamo negli Stati Uniti, nella periferia della contea di Middlesex, nel New Jersey, allora sostanzialmente campagna; è novembre e soffia un vento pungente e gelido, oceanico, così mi rifugio in un casermone che nonostante sembri abbandonato, non lo è affatto: infatti si tratta del laboratorio di Thomas Alva Edison, il mago di Menlo Park, così veniva soprannominato.
Si sentono rumori di ferraglia e una voce, che sembra canticchiare qualcosa.. “E’ permesso?” domando con un po’ di dubbi. “Zitto, zitto! E soprattutto fermo, ragazzo!” esclama tutto eccitato “non ti muovere o mi accavalli i suoni!”. Rimango incredulo, soprattutto perché non capisco, mi immobilizzo con un piede piantato in avanti e l’altro sulla soglia. Osservo, muto, mentre sta armeggiando con una manovella che gira molto velocemente un cilindro: “Accavallare i suoni?!” provo a sibilare. “Esattamente! Sto cercando di modificare il telegrafo, ma forse ho scoperto qualcosa di meglio!”.
Improvvisamente sento un sibilo metallico gracchiante, che assomiglia molto alla voce dell’uomo, ripete una frase “Mary had a little lamb”.
“Ma quella pare la sua voce, signor Edison!” esclamo ed in tutta risposta ribatte: “Proprio così ragazzo! Ci sono riuscito!
L’acchiappasuoni
Mumble
“Scusi Mr. Edison, ma come è riuscito ad afferrare la sua voce?”
Ora ti spiego…stavo lavorando ad un nuovo marchingegno…volevo rendere più semplice la trasmissione dei messaggi, allora ho pensato, perché non registrarli su carta e utilizzarli ad ogni evenienza?! Ma oggi forse ho scoperto qualcosa di meglio!”
“Prova ad usare la fantasia, immagina ogni suono come la palla bianca su un tavolo da biliardo.Quando il suono viene generato è come se la palla venisse colpita dalla stecca e urtasse la sponda davanti a sè. Siccome siamo nel mondo della fantasia questa sponda, invece di far rimbalzare la pallina e mandarla indietro, la trattiene formando un solco prodotto dall’impatto. La mia macchina funziona praticamente allo stesso modo. La palla bianca è come l’onda sonora, è una vibrazione, che invece di correre sul tappeto verde si propaga nell’aria. Quindi ho pensato, se riesco a catturare quest’onda e ad imprimerla su qualcosa, posso anche ritrasmetterla! Avevo bisogno del tavolo magico? Certamente no, ma sicuramente di un macchinario che fungesse sia da registratore (fonoregistratore), sia da riproduttore sonoro (fonoriproduttore).”
Come Edison è arrivato al fonografo
Ho cominciato a sperimentare: ho preso un tubo di metallo per raccogliere i suoni, da un lato l’ho lasciato aperto, dall’altro ho posto una lamina sottile vibrante, a cui ho collegato una punta di incisione. Questa puntina l’ho appoggiata ad un cilindro d’ottone, che, prima, ho avvolto con un foglio di carta speciale oleosa e spessa, poi ho collegato ad una manovella per farlo ruotare su se stesso. Provando a parlare dentro il tubo ho prodotto delle vibrazioni (la pallina), che hanno colpito la lamina e quindi hanno messo in moto la punta, la quale ha lasciato dei solchi sulla carta (la sponda). Le vibrazioni sonore vengono incise dalla puntina con una vibrazione verticale, detta “Hill and Dale” (collina e valle).
Tuttavia, quando ho provato a riprodurre i suoni incisi, facendo ruotare il cilindro cosicché la puntina facesse ri-vibrare la membrana, ho capito che, se la velocità di rotazione è troppo bassa, il suono risulta distorto e incomprensibile. Infatti, per avere dei suoni simili alla voce umana devo aumentare la velocità, così da raggiungere le frequenze riconosciute dal nostro orecchio!
Allora, con l’aiuto del mio, chiamiamolo meccanico, John Kreusi, mi sono impegnato per modificare la macchina. Ho sostituito la punta con uno stilo, molto più sottile e sensibile alle vibrazioni, mentre il cilindro l’ho avvolto con uno strato di carta stagnola per avere più variazioni di profondità, infatti è un materiale molto malleabile, ma più resistente della carta. Infine, ho fatto in modo che il cilindro effettuasse una rotazione intorno al proprio asse e contemporaneamente uno spostamento laterale, così da registrare suoni più lunghi, altrimenti l’incisione sarebbe durata solo una rotazione e la puntina sarebbe tornata subito al punto di partenza.
E il gioco era fatto…! Ho provato a recitare “Mary had a little lamb” e ha funzionato! Hai sentito, no?! Non è sensazionale?! Lo devo assolutamente mostrare ai miei colleghi!”.
AHA!
Edison sfruttò le vibrazioni dell’aria prodotte dalla voce per far muovere una membrana con una punta. La punta incideva dei solchi in un cilindro girato a mano. L’incisione era quindi la stampa sul cilindro delle vibrazioni prodotte dalla voce
L’antesignano di Audible
Come spesso è accaduto nella storia, il tentativo di modificare qualcosa di esistente e consolidato, come era il telegrafo, ha portato ad una nuova e straordinaria scoperta, il fonografo, che ha rivoluzionato completamente il rapporto dell’uomo con la musica, facendola diventare parte imprescindibile della nostra vita.
La cosa sorprendente è che Edison, inizialmente, intendeva utilizzare questo strumento per registrare audio-libri per non vedenti e per insegnare dizione. In buona sostanza, il nostro inventore progettava già alla fine del 1800 di realizzare i primi Audible in stile Amazon!
Ambrogio
Ciao a tutti, io mi chiamo Ambrogio,
ringrazio Sonia e Davide per aver dato voce ai nostri feedback chiedendo maggiore coinvolgimento. L’iniziativa è stata davvero bella e la ho colta subito. La sfida non è stata da poco, ma grazie al loro continuo supporto ed affiancamento ho apprezzato molto la scrittura del pezzo. Anzi, qualora l’iniziativa dovesse ripartire, sarei contento di prendere nuovamente parte.
BIBLIO
- Sapevate che…il primo supporto audio è stato il cilindro di Edison? [IT- Centro Nazionale Studi sul Jazz]
- Come funziona e come è fatto il disco in vinile [IT – Legendary Cover]
- Il 6 dicembre 1877 l’invenzione del fonografo, primo strumento a registrare suoni [IT – Luinotizie]
- La Fisica Della Musica [IT – Enea]
- Fonografo
- Suono [IT – Treccani]
- Registrazione e Riproduzione del Suono [IT – Treccani]
Grazie Ambrogio! Il tuo articolo è molto interessante. Davvero… cosa sarebbe la nostra vita senza musica? Ed è stato Edison in prima persona a raccontarci tutte le fasi della sua sperimentazione!