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Si sono appena concluse le elezioni americane ed è uscito vittorioso Joe Biden. Abbiamo colto l’occasione per apprendere come funzioni il sistema elettorale americano e ciò che ha attratto la nostra curiosità è stato l’apprendere che non è detto che il vincitore delle elezioni sia il candidato con la maggioranza dei voti del popolo. Andiamo a vedere perchè…

Proprio come in Italia esiste il Parlamento ed il Senato, anche negli Stati Uniti esistono 2 camere: la House of Representatives e il Senate.
Come si compongono? Al di là dei tecnicismi, nella House of Representatives ogni stato ha un certo numero di rappresentati in proporzione agli abitanti dello stato stesso. Per fare un esempio che sfrutteremo anche più avanti, il Texas che ha circa 29 milioni di abitanti ha, nella House of Representatives 36 rappresentanti. Il vermont invece che ha solo 624.000 abitanti ha un solo rappresentante.
Nel Senato, invece, ogni stato ha 2 senatori indipendentemente da quanto sia popoloso.
Come funzionano quindi le elezioni americane? Bene, possiamo paragonarle ad una sfida tra due contendenti a chi colleziona più Grandi Elettori. Immaginali come se fossero dei gettoni. C’è un totale di 538 gettoni (che formano il cosiddetto Collegio Elettorale) e quindi il candidato che riesce a collezionarne almeno 270 vince le elezioni.
Come si fa a collezionare i gettoni? Semplice: il candidato che vince in uno stato, vince automaticamente tutti i suoi gettoni.
Quanti gettoni vale ogni stato? Ogni stato vale tanti gettoni quanti sono i rappresentanti che ha nella House of Representatives ed i senatori nel Senato (sempre 2). Il Texas quindi ha 38 gettoni (36 +2) mentre il Vermont 3 (1+2).


Lo squilibrio si cela proprio nell’assegnazione dei gettoni. Dividendo la popolazione del Texas per i suoi rappresentanti (36) si ha che ci sono 805.555 abitanti per ogni rappresentante. Abbastanza vicino ai 624.000 del Vermont e questo torna con il principio di assegnazione dei rappresentatni in base alla popolazione.
Ma se facciamo la stessa operazione con i gettoni, considerando quindi l’aggiunta dei 2 senatori, abbiamo che in Texas servono 763.158 votanti per avere un gettone mentre in Vermont solo 208.000. E quel gettone del Vermont, nel conteggio finale, vale quanto quello del Texas, ma sono serviti molti meno voti per ottenerlo. Come se il voto di una persona nel Vermont valesse di più di una del Texas.
Trump, nel 2016, ha totalizzato 304 Grandi Elettori con il 46% dei voti mentre Hilary Clinton 227 (ne mancano 7 ma non entriamo nel dettaglio) con il 48%. Se il 46% della popolazione ha potuto generare 77 gettoni in più, i pesi devono per forza essere ripartiti in maniera disomogenea ed ora hai capito perchè. Sembra assurdo, eppure così viene scelto il presidente negli Stati Uniti d’Amrica.
Ed eccoti, qualora volessi approfondire, alcuni link utili:
VERBA VOLANT, S.C.R.I.P.TA. MA(YO)NENT
Altro mio interrogativo a cui tu hai finalmente dato una risposta. Chiara ed esaustiva, come sempre. Grazie Davide. A molto presto
Una scoperta che mi ha lasciato sgomento. In tutta onestà non mi sarei mai aspettato un sistema elettorale con una simile falla